Il consumismo è un fenomeno socio-culturale ed economico che si riferisce alla tendenza delle persone a comprare e consumare beni e servizi in modo continuo, spesso ben al di là delle effettive necessità. Questo comportamento è alimentato dalla convinzione che il possesso di oggetti materiali possa portare felicità, successo e soddisfazione. Il consumismo assume una forma ancora più accentuata durante il periodo natalizio, quando si assiste a un’esplosione di acquisti legati alla decorazione della casa, ai regali, alle cene e ai viaggi. A tal proposito, esistono diverse strategie che amplificano questo fenomeno attraverso l’uso di tecnologie e marketing mirato:
1. Pubblicità personalizzate e algoritmi: I social media utilizzano sofisticati algoritmi per mostrare agli utenti contenuti che rispecchiano i loro interessi e comportamenti passati. Questi algoritmi analizzano le interazioni degli utenti con post, storie o hashtag, creando così pubblicità altamente personalizzate. Ad esempio, se un utente cerca regali natalizi o segue influencer di moda, verranno mostrati annunci di prodotti in vendita, spesso accompagnati da sconti esclusivi per stimolare l’acquisto impulsivo;
2. Influencer marketing: Gli influencer su piattaforme come TikTok, Instagram e YouTube sono diventati potenti strumenti di marketing. Le aziende collaborano con loro per promuovere esperienze o prodotti attraverso recensioni, “unboxing” e tutorial. I consumatori, in particolare i giovani, tendono a fidarsi delle opinioni dei propri coetanei o dei personaggi pubblici che seguono. Questa fiducia rende molto più probabile che gli utenti desiderino i prodotti mostrati, spinti dalla convinzione che siano “essenziali” per il loro stile di vita;
3. Sconti e offerte limitate nel tempo: Le offerte limitate nel tempo, come il Black Friday e il Cyber Monday, sono spesso promosse sui social come occasioni uniche per risparmiare su prodotti desiderati. Spesso però, questi sono acquisti che non avevano una reale esigenza prima che venisse annunciata l’offerta. La fretta di “non perdere” un affare può spingere molte persone a fare acquisti non pianificati e non necessari;
4. Challenge e trend virali: Su piattaforme come TikTok, le challenge e i trend virali possono avere un impatto enorme sulle abitudini di acquisto. Ad esempio, una determinata challenge può diventare virale, facendo diventare un prodotto indispensabile per essere alla moda durante le festività. Infatti, la sensazione di dover “stare al passo” con gli altri può spingere molti a comprare prodotti per non sentirsi esclusi o inadeguati.
Limitare il consumismo eccessivo è possibile, ma richiede un cambiamento profondo nel nostro approccio al consumo e nel nostro comportamento quotidiano. Ecco alcune strategie che possono aiutare a tenere sotto controllo questa tendenza:
- Adottare una mentalità di consumo consapevole: Prima di fare un acquisto, chiediti se quel prodotto ti serve davvero o se si tratta solo di un desiderio momentaneo. Scegli articoli duraturi e di buona qualità per ridurre la necessità di sostituirli continuamente, promuovendo un consumo più responsabile e sostenibile;
- Ridurre la pressione sociale: Evita di confrontarti continuamente con gli altri, soprattutto sui social media. Non farti influenzare dalla “vita perfetta” che spesso viene rappresentata online;
- Stabilire il budget: ImpostA un budget mensile e rispettalo in modo tale da limitare il consumismo. Sapere quanto si può spendere ogni mese e fare acquisti solo quando strettamente necessario aiuta a evitare spese impulsive e superflue;
- Focalizzarsi sul vero significato del Natale: Il consumismo natalizio tende a far perdere di vista il vero spirito delle festività a favore invece della competizione tra chi spende di più. Esso è il risultato di una combinazione di fattori economici, psicologici e sociali che spingono le persone a concentrarsi sull’acquisto di beni materiali. Tuttavia, per contrastare questa tendenza, è fondamentale riscoprire gli effettivi valori legati al periodo natalizio, quali la condivisione, le emozioni e i legami affettivi.
Testo a cura del Servizio Civile ADOC Marche
Dr.ssa Vera Blasi